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Membro del Partito Popolare e poi fra i primi aderenti alla Democrazia Cristiana, Raffaele Lippi (1904-1974) studia ed esplora, dalla sua Pagani (Salerno), le figure di Piero Gobetti e Giovanni Amendola. In due saggi - l'uno del 1955 e l'altro del 1972, qui pubblicati insieme - l'autore ripercorre le vicende dei due intellettuali antifascisti dalla formazione giovanile sino alla morte che coglie entrambi nel 1926 a seguito di agguati fascisti. Il pensiero e l'azione dell'editore torinese e del politico napoletano sono analizzati attraverso un costante riferimento agli scritti dell'uno e ai discorsi pubblici dell'altro. Oltre a fornire precisa contezza del contesto storico italiano del tempo, l'autore presenta efficacemente quelli che per lui sono fra gli iniziatori del cosiddetto nuovo Risorgimento italiano.